Faq
Cercherò di rispondere alle domande che mi vengono rivolte più spesso…
Il Bengala è aggressivo perché è ancora, in parte, selvatico?
No. Il Bengala è un gatto domestico a tutti gli effetti in quanto sono passate sufficienti generazioni dal primo accoppiamento avvenuto tra un gatto domestico e il Gatto Leopardo Asiatico. I gatti frutto delle prime generazioni vengono definiti "ibridi", ma dalla quarta generazione in poi sono “domestici”.
Il Bengala accetta solo la compagnia di altri bengala e non posso prendere altri gatti?
No. Il Bengala, se correttamente socializzato, ama la compagnia e si adatta a vivere con chiunque: gatti di qualsiasi razza, cani, umani e animali di altre specie.
Il Bengala mi distruggerà la casa?
I Bengala sono un gatti molto dinamici e soffrono la solitudine, è necessario creare per loro un ambiente adatto che preveda cucce posizionate a diverse altezze; ci sono bellissimi alberi tiragraffi in commercio che possono soddisfare questa esigenza. Sono giocherelloni quindi devono avere giochi adatti a loro e la compagnia di qualcuno con cui interagire. Se si annoia e non ha modo di sfogarsi, cercherà qualcosa con cui farlo e la loro fantasia è davvero molto fervida.
Il bengala perde tanto pelo?
Gli unici gatti/animali che non perdono pelo sono quelli che non ne hanno, il bengala ne perde poco perché non ha sottopelo.
Sono allergico ai gatti, posso prendere il bengala?
Il Bengala è considerata una razza ipoallergenica in quanto non esistono gatti anallergici.
A scatenare la reazione allergica è una proteina, chiamata Fel D 1, che si trova nella saliva, nelle ghiandole sebacee e nelle cellule cutanee del gatto. Studi hanno rilevato che, in alcune razze, tra le quali il Bengala, la proteina Fel D 1, resta presente, ma in minor quantità.
Quindi? Lo posso prendere?
Quindi è molto soggettivo, ho appurato i sintomi dati dall’allergia sono diversi: qualcuno è disturbato solo da una semplice rinite, a qualcuno scatena l’asma, ad altri lacrimazione e, altri ancora hanno sfoghi cutanei. Insomma, ognuno è allergico a modo suo e per ognuno la "risposta" al Bengala è diversa. Per questo motivo è molto importante, prima di prendere una decisione, visitare un allevamento e fare un test di contatto e di convivenza per vedere che cosa succede.
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Posso venire a fare il test nel vostro allevamento?
Sì. È possibile venire, è sufficiente chiamarci e darci il tempo di creare le condizioni migliori: affinché il test non venga falsato, dobbiamo sanificare i locali e far uscire i nostri gatti europei per evitare, il più possibile, il residuo del loro enzima.
Il Bengala è un gatto molto grosso?
No. Molti pensano che il suo progenitore selvatico sia un felino di grandi dimensioni, ma si sbagliano…
Il gatto leopardo (Prionailurus bengalensis) è originario del Sud-Est Asiatico. La taglia è molto simile a quella del gatto domestico. Il peso va dai 3 ai 7 kg, mentre la lunghezza va dai 45 agli 80 centimetri, a cui vanno aggiunti i circa 25-35 centimetri di coda.
Quali sono le malattie tipiche del bengala?
Nel Bengala sono state riscontrate tre possibili malattie genetiche:
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Pk-def (Erythrocyte Pyruvate Kinase Deficiency) è un’anemia emolitica, ovvero un’anemia dovuta alla bassa concentrazione di emoglobina nel sangue per un eccessivo grado di distruzione dei globuli rossi, in questo caso dovuta all'insufficiente attività dell’enzima regolatore piruvatochinasi. L’anemia è intermittente, poiché il midollo osseo produce rapidamente nuovi globuli rossi per rimpiazzare quelli distrutti. Infatti, per lo più, come anemia è piuttosto leggera ed il gatto riesce ad adattarsi per compensare il minor numero di globuli rossi nel sangue, mostrando solo vaghi segnali come letargia e mancanza di appetito. Nella maggior parte dei casi, quindi, il gatto non rischia la vita, a volte però, può improvvisamente manifestarsi in forme più gravi.
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Pra-b (atrofia retinica progressiva del Bengala) è una malattia dell’occhio ereditaria che colpisce il gatto del Bengala. La malattia è caratterizzata da cecità progressiva che inizia intorno all’età di 7 settimane e progredisce lentamente fino a quando il gatto ha una visione molto compromessa intorno all’età di due anni. La malattia si sviluppa a velocità diverse nei diversi gatti. La pupilla nei gatti affetti è più dilatata rispetto ai gatti con visione normale. I gatti affetti tendono a portare avanti i loro baffi e i soggetti ciechi tendono ad avere più difficoltà di notte, a volte diventando più vocali e più affezionati ai loro proprietari.
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HCM (Miocardiopatia Ipertrofica Primaria del gatto) è una patologia che può colpire tutti i gatti, ma esiste una maggiore predisposizione in alcune razze, è un disordine primario del muscolo cardiaco soprattutto del ventricolo sinistro, caratterizzato da un ispessimento anomalo delle pareti cardiache.